I mezzi di comunicazione della Difesa
- Andrea Sturaro
- 4 ott 2019
- Tempo di lettura: 5 min
La pubblica informazione ha avuto un notevole sviluppo fra le organizzazioni in conseguenza al crescente bisogno dei cittadini di conoscere. Per le istituzioni centenarie l’esigenza è quella di ottenere il più ampio sostegno popolare possibile e il consenso per le proprie attività. L’attività comunicativa più efficace si basa sulla trasparenza e sulla diffusione di notizie verificabili, facendo uso dei diversi mezzi di comunicazione di massa disponibili nel contesto attuale. Con l’arrivo di nuovi strumenti di comunicazione e con l’evolversi della tecnologia è diventata ormai fondamentale la presenza attiva in diversi canali.
Il Ministero della Difesa, in riferimento alle strategie di comunicazione istituzionale, ha scelto di potenziare, razionalizzare e ottimizzare l’uso degli strumenti di comunicazione digitale, entrando a pieno titolo nelle nuove piattaforme digitali. In un articolo pubblicato dal portale Difesa il 3 novembre 2017, il Ministero della Difesa si definisce “sempre più social”[1]. Il Dicastero nel 2017 è presente su sette piattaforme social, permettendo comunicazioni immediate con tutti i cittadini.
Secondo la Direttiva generale sulla Comunicazione Strategica emanata dal Gabinetto del Ministro nel 2013, la comunicazione istituzionale può utilizzare tutte le tipologie di mezzi a disposizione nel panorama mediatico, sia esterno che interno alla Forza Armata; si tratta quindi di strumenti visuali, audio e audiovisuali. In particolare, appartengono a queste categorie di riferimento:
- Attività espositive e promozionali
- Pubblicistica militare
- Calendario Esercito
- Attività cerimoniali
- Convegni e manifestazioni storico-militari
- Attività di relazioni esterne
- Tour promozionali itineranti
- Conferenze di orientamento e informazione negli istituti scolastici
- Realizzazioni audio/video alla F.A.
- Marketing (direct marketing e pubblicità istituzionale/commerciale)
- Sponsorship e collaborazioni con enti/società terze per la realizzazione di programmi radiotelevisivi
- Editoria commerciale
- Mostre ed esposizioni storico-museali
- Punti informativi
- Posizionamento brand e gestioni dei loghi/stemmi di Forza Armata
- Web 2.0
- Intranet
- Social network
- Forum EI
- Mailing list/newsletter
Notiamo con estrema facilità che le Forze Armate possono muoversi liberamente fra tutti i canali di comunicazione a disposizione sullo scenario mediatico. Il Ministero della Difesa, consapevole dell’importanza della propria presenza on-line e social media, ha messo in atto una chiara strategia di comunicazione integrata. Nel Programma di Comunicazione del 2013, infatti, risponde con un importante assunto:
“Così come blog, motori di ricerca e social network hanno avuto notevolissimi effetti sulla percezione cognitiva della realtà sociale nel suo complesso da parte dell’opinione pubblica locale e globale, è evidente come anche la percezione cognitiva delle istituzioni e delle attività militari da parte dei gruppi sociali avvenga oggi in maniera massiva tramite i contenuti informativo-culturali che “attraversano” la rete globale. Di conseguenza sarebbe oggi difficile concepire efficaci attività comunicative militari che non impieghino anche, come canale privilegiato, i new-media ed i social-media” (PdC, 2013, pag. 15).
A questo punto, possiamo passare in rassegna i diversi mezzi di comunicazione delle Forze Armate soffermandoci in particolar modo sulle piattaforme Instagram, Facebook e Twitter. Il fine è quello di delineare il quadro generale dei temi percepiti dal medium e confrontarli con gli obbiettivi di comunicazione prefissati.
Un’organizzazione centenaria come la Difesa ha vissuto appieno l’evoluzione dei mezzi di comunicazione di massa, affrontando e adattandosi ad ogni cambiamento. La stampa, in particolar modo, ha coinvolto le Forze Armate dalle sue origini fino ai giorni nostri, diversificandosi e personalizzandosi fra i vari Stati Maggiori.
Attualmente la pubblicistica della Difesa conta più di 15 periodici attivi (fra parentesi l’anno di fondazione), suddivisi in:
- Area Interforze
o Informazioni della Difesa (1981)
o Giornale di Medicina Militare (1951)
o Bonus Miles Christi (1954)
- Esercito
o Rivista Militare (1956)
o Universo (1920)
- Marina
o Rivista Marittima (1968)
o Notiziario della Marina (1954)
- Aeronautica
o Rivista Aeronautica (1925)
o Sicurezza del volo (1952)
o Rivista di Meteorologia Aeronautica (1937)
- Arma dei Carabinieri
o Rassegna dell’Arma dei Carabinieri (1961)
o Notiziario Storico dell’Arma dei Carabinieri (2016)
o Silvae (2017)
Continuando con l’elenco degli strumenti di comunicazione utilizzati dalle Forze Armate vorrei fare una distinzione fra strategie “digital” e “non digital”. Chiaramente la crossmedialità non permette di sconnettere i mezzi di comunicazione, per cui le iniziative “non digital”, come i periodici, saranno inevitabilmente digitalizzate[2] e promosse anche in rete. Per poter fare questa classificazione considero “digital” tutto ciò che ha origine in digitale e che non può prescindere dal proprio formato. Proseguendo con la lista fanno riferimento alla categoria “non digital” altre iniziative di comunicazione. Propongo alcune di esse con qualche esempio:
- Il Calendario dei vari SM: il calendario dell’Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri
- Attività cerimoniali: “Giorno dell’Unità Nazionale”, “Giornata delle Forze Armate”, “Centenario della Grande Guerra”
- Eventi e partecipazione ad Eventi: “Tempo dei Libri”, “Motor Show”, “Salone Internazionale del Libro”,”Bergamo Scienza 2018”, “Invictus Games Sydney 2018”,”Motodays Roma”
- Visite alle Caserme
- Conferenze di orientamento e informazione negli istituti scolastici: “Forze Armate nelle scuole del Veneto”,”Il tuo futuro è il mare”, “Premio tesi di laurea”
- Rafforzamento del brand Forze Armate: gadget e abbigliamento.
Come vediamo, i canali tradizionali non sono stati abbandonati, anzi, come pronunciato dalla Direttiva generale l’efficacia delle strategie di comunicazione è data dall’insieme degli elementi e non tanto da una singola campagna. I canali tradizionali permettono di raggiungere un gran numero di persone ma a differenza dei canali digitali hanno una scarsa segmentazione, e, in alcuni casi, è fondamentale la presenza di intermediari in grado di orientare l’interessato (Ferrandina & Zarriello, 2012). Per questo le campagne “non digital” hanno mediamente costi più elevati sia per la realizzazione dell’iniziativa sia per la necessità di impiego del personale. È così che la Difesa negli ultimi anni ha deciso di promuovere come strumento primario di comunicazione la tecnologia digitale. Come possiamo vedere nel Programma di Comunicazione della Difesa del 2018 l’istituzione promuove un uso massivo dei Social Media e della Web TV, operando per l’ottimizzazione e l’innovazione del Portale della Difesa, dei siti di Forza Armata e l’aggiornamento costante dei canali social. Il Coll. Cristoni, Capo ufficio Pubblica Informazione di SMD, in un’intervista del 2014 sostiene: “il web 2.0 è una delle aree in cui abbiamo maggiormente investito […], i siti web della Difesa hanno adesso tutti gli aspetti di questo nuovo mondo, quindi la possibilità di andare su Facebook, su Twitter, su Flickr ”[3].
Dalle parole del Colonnello risulta chiara la presenza sul web della Difesa e delle rispettive Forze Armate (Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri) e l’importanza che ricopre a livello istituzionale.
Per avere un’idea dello spazio comunicativo occupato dal sistema Difesa, ho ricercato i vari canali digitali presenti sul web, sia delle Forze Armate che del Ministero della Difesa:
- Sito Web
- WebTV
- Youtube
- Flickr
- App per iOS e Android
- Google + (Esercito e Marina)
- Pinterest (Esercito e Marina)
- Spot TV
- Spot Radio
Un sistema di comunicazione integrata che coinvolge fino a 12 canali di comunicazione non può essere lasciato al caso ma necessita di una attenta analisi preliminare, pianificazione e coerenza tematica. Di fondamentale importanza è conoscere a fondo l’istituzione, analizzare i valori e i ruoli ricoperti al fine di delineare un posizionamento specifico rispetto al contesto sociale.
[1] Sezione Primo Piano del Portale del Ministero della Difesa, articolo di novembre 2017 (Difesa, 2017)
[2] Digitalizzare un suono, un'immagine o un testo significa trasformarli in una sequenza di numeri espressi in formato binario, vale a dire in un segnale che può essere archiviato o modificato con un computer, conservato più a lungo, o trasmesso a distanza in modo più efficiente (Nosengo, 2005)
[3] Intervista di Giovanna Ranaldo al Col. Cristoni, pubblicata sul sito “De Armas” il 23 maggio 2014 (Ranaldo, 2014)
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