La riforma delle Forze Armate
- Andrea Sturaro
- 4 ott 2019
- Tempo di lettura: 3 min
Nelle democrazie occidentali l’opinione pubblica in merito alle attività delle Forze Armate ha un ruolo cruciale, sia riguardo al consenso e alla condivisione delle scelte strategiche, sia nell’influenza sulle scelte stesse. Una missione imprescindibile della Difesa deve essere anche quella di comunicare efficacemente con i cittadini: informarli, educarli e renderli consapevoli della gestione delle spese pubbliche. Il primo passo per ottenere la legittimazione del proprio operato è quello di definire i compiti essenziali delle Forze Armate e successivamente comunicarli in modo adeguato.
Il divario presente nell’opinione pubblica attuale vede da un lato i sostenitori delle Forze Armate, fiduciosi delle relative scelte politico/strategiche e favorevoli all’opportunità di dedicarvi risorse adeguate da parte di un bilancio pubblico, dall’altra una società scettica e dubbiosa sull’utilità delle Forze Armate e soprattutto sugli investimenti militari.
I compiti assegnati alle Forze Armate discendono inevitabilmente dalla costituzione:
Art.11: L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Art. 52: La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, né l’esercizio dei diritti politici. L’ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica.
Lo spazio organizzativo delle Forze Armate per l’attuazione del dettato costituzionale è stabilito dalla legislazione ordinaria, mentre la definizione degli obbiettivi/missioni è ordinata dal Libro Bianco.
In definitiva il Capo di Stato Maggiore della Difesa e il ministro della Difesa Trenta hanno definito quattro missioni essenziali delle Forze Armate.
Prima missione: la difesa dello Stato e la salvaguardia delle libere istituzioni da ogni possibile minaccia. L’evoluzione delle possibili minacce nello scenario internazionale hanno portato l’Italia a vivere il “tempo della guerra” (Mini, 2009), ossia il periodo in cui tutto ruota intorno all’idea di guerra, dalla percezione di minacce terroristiche, agli accordi internazionali per la prevenzione all’uso di armi nucleari, al mantenimento dello stato di pace, alla necessità di garantire i diritti inviolabili dell’uomo, alla cooperazioni fra popoli: tutte attività che, pur non esplodendo in atti di violenza, definiscono uno stato permanente di guerra e giustificano la presenza e l’uso delle Forze Armate, in un processo di continuo adattamento alle minacce.
Seconda missione: difesa degli spazi euro-atlantici ed euro-mediterranei secondo gli accordi dell’Alleanza atlantica. Prevede il mantenimento della stabilità nelle aree incidenti sul mare Mediterraneo, per tutelare gli interessi primari del Paese.
Terza missione: contribuire a livello internazionale nella realizzazione della pace e della sicurezza. La NATO garantisce una eccellente stabilità e sicurezza nel continente europeo, ma nelle aree limitrofe esistono tuttavia condizioni d’instabilità politica e sociale che sono in grado di sfociare in situazioni di crisi e di minaccia verso gli interessi nazionali ovvero mettere a rischio gli equilibri strategici regionali (Difesa.it).
Quarta missione: concorso alla salvaguardia delle libere istituzioni e nello svolgimento di compiti specifici in circostanze di pubblica calamità e in altri casi di straordinaria necessità ed urgenza. Si tratta dell’impiego delle Forze Armate nel mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica (es: Operazione Strade Sicure), e l’utilizzo duale delle capacità della Difesa per scopi non militari (es: collaborazione con Protezione Civile).
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